CASO SCOMMESSE ILLECITE - SANDRO TONALI HA PIANTO DOPO L'IRRUZIONE DELLA DIGOS A COVERCIANO
Una batosta su Sandro Tonali, il mondo che cade all'improvviso, il risveglio traumatico da qualcosa che si sta mangiando la vita: mesi, anni, passati a scommettere, a giocare d'azzardo. Un vizio, se non una patologia, che colpisce tante persone prendendosi la loro anima e che per uno sportivo di alto livello si traduce in due ulteriori problemi devastanti: in primis gli importi messi in gioco sono per uno scommettitore proporzionali alla propria tasca, quindi se hai 10 giochi 10, se hai un milione giochi un milione (come a quanto pare avrebbe fatto Fagioli, esponendosi per questa cifra enorme).
Questa è una legge che non si può eludere per chi ha il problema del gioco, il che lo porterà sempre e comunque in grande difficoltà, indipendentemente dal proprio conto in banca. Con l'aggravante che se hai a che fare con un certo mondo esterno alla legalità che gestisce quei bookmakers illegali, un'esposizione debitoria di centinaia di migliaia di euro porterà a situazioni anche pericolose.
E poi c'è il forte rischio di buttare all'aria la propria carriera, visto che adesso sui calciatori per i quali dovesse essere accertato che hanno scommesso su partite di calcio pende la mannaia di una squalifica "non inferiore a tre anni". Non uno spauracchio, ma un'eventualità concreta, che può distruggere tutto quello per cui quei ragazzi hanno vissuto, lottato, sognato fin da bambini. A 11 anni Sandro Tonali scrisse una letterina a Santa Lucia, chiedendole: "Mi sai dire se per te diventerò un calciatore?". Quel sogno si è avverato attraverso tanti sacrifici, ora restano le lacrime che hanno rigato il suo viso dopo che gli è stato notificato a Coverciano di essere indagato dalla Procura di Torino per "esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa" assieme a Fagioli e Zaniolo.
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