PANTANI, IL CAMPIONE CHE INCARNAVA LA VERA ESSENZA DEL CICLISMO
Marco Pantani non è stato semplicemente un campione, per poco meno di un decennio è stato il ciclismo in tutto e per tutto. La bandana lanciata al vento è diventato un simbolo per uno sport che ha dovuto soffrire troppo per i peccati del passato e che forse non si è goduto a sufficienza le gesta di un campione capace di realizzare quella doppietta Giro d'Italia-Tour de France rimasta tabù per tutti a partire da quel magico 1998.
Marco Pantani non è stato però soltanto la maglia rosa mostrata davanti al mondo intero sul traguardo di Montecampione oppure le braccia levate al cielo nella bufera di Les Deux Alpes. Pantani è stato l'essenza dello sport composta da una sana dose di pazzia, messa in luce nella discesa del Mortirolo al Giro 1994 e ripetuta più volte nel corso della sua carriera, e di un'accecante passione, quella che i tifosi percepiscono al passaggio di un atleta e che li spingono a seguirlo anche in capo al mondo.
A vent'anni di distanza la voragine lasciata da Marco Pantani è ancora enorme, difficile da riempire perché nessuno ha più saputo esaltare il grande pubblico con il proprio coraggio, quello che contraddistingue soltanto chi affronta la vita con genuinità e soprattutto con grande passione.
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